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Come manipolare correttamente la corteccia e le radici

Come e quando rinvasare le orchidee

La procedura per il rinvaso delle piante non è sempre uguale e l'orchidea sembra non rendere le cose facili: il suo substrato di crescita è costituito da pezzi di corteccia grossolana, le radici sembrano delicate e difficili da maneggiare per fare in modo che rimangano in sede nel vaso nel modo migliore, senza spezzarle. Ti mostreremo cosa devi considerare quando rinvasi le orchidee in modo che la pianta possa trarne rapidamente beneficio e formare nuovi fiori.

Un’operazione che richiede pazienza

Rinvasare le orchidee passo dopo passo

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    Rimuovi l'orchidea dal suo vasetto

    Non sempre è facile estrarre le radici, soprattutto se stanno crescendo fuori dai fori di drenaggio del vaso. Se non vuoi riutilizzare il vecchio vaso in plastica, puoi semplicemente tagliarlo con le cesoie, per proteggere le radici. In ogni caso, anche se qualche radice si spezza la pianta non ne soffrirà troppo. Elimina tutti i resti del precedente substrato.

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    Rimuovi le parti di radici secche o danneggiate

    Una parte di radici si presenterà secca, spezzata o comunque visibilmente non sana: queste radici malmesse vanno eliminate, ci vuole un po’ di coraggio a tagliare se la parte danneggiata sembra molta, ma è meglio agire perché queste parti secche significano solo zavorra non necessaria per la pianta. Le foglie gialle possono essere rimosse facilmente a mano o con le cesoie. Anche gli steli da fiore interamente secchi vanno recisi alla base.

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    Piega le radici esterne verso il basso

    Le radici aeree di colore argentee che in precedenza crescevano nella parte superiore del vaso, a volte anche fuori dal vaso, devono essere conservate, occorre piegarle con delicatezza verso il basso: una volta nel vaso, queste radici turgide e sane provvederanno a fornire il nutrimento assorbendolo dal substrato.

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    Colloca nel vaso il nuovo substrato

    Colloca il substrato COMPO SANA® Terriccio per Orchidee a base di corteccia di pino e torba nel contenitore, facendolo scivolare delicatamente tra le radici; la sua consistenza grossolana, su misura per le esigenze delle orchidee, richiede un lavoro di pazienza per fare in modo che gli spazi tra le radici si riempiano con i pezzetti di substrato. Un bastoncino può essere di aiuto in questa fase.

  5. cura orchidee

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    Irrigazione post trapianto

    Per rendere ben umido il substrato dopo il trapianto e favorire la ripresa della pianta è importante mettere il vaso immerso in una bacinella con acqua tiepida; colloca il vaso nel contenitore quando c’è già l’acqua dentro, per evitare che si rovesci. La prima volta dopo il rinvaso è bene lasciare la pianta a bagnomaria per almeno 30 minuti, poi il vaso va estratto scolando bene l’acqua; una volta ricollocato nel suo portavaso, controlla dopo una mezz’ora che non sia rimasta altra acqua sul fondo. Nei giorni successivi è fondamentale controllare il livello di umidità del substrato, che non deve mai essere del tutto asciutto soprattutto in questa fase delicata di attecchimento delle radici.

Quando, come e perché?

Le 3 domande più comuni sul rinvaso delle orchidee

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Il substrato

Perché devono crescere nei pezzi di corteccia?

Le orchidee che coltiviamo in casa sono piante epifite tropicali. In natura crescono nelle foreste, nelle parti più alte degli alberi dove riescono a ricevere più luce: alla base, infatti, la foresta è quasi buia e la luce solare è troppo scarsa per il metabolismo vegetale delle orchidee. Le loro radici trovano accoglienza e nutrimento nei residui vegetali che si ammucchiano negli incavi dei rami, occorre quindi rispettare questa loro preferenza.

 

Naturalmente, in queste condizioni il substrato di crescita è sempre umido: le orchidee che coltiviamo a casa provengono da zone dove piove molto spesso, anche più volte al giorno. Un buon terreno per orchidee deve quindi essere realizzato in modo tale da imitare il più fedelmente possibile l'ambiente naturale di queste specie, sia in termini di struttura e tipo di legno, sia di combinazione di sostanze nutritive che contiene; non è sufficiente utilizzare solo corteccia e un po’ di concime. La scelta di un substrato specifico per orchidee, di alta qualità, è il passo più importante per fare correttamente il rinvaso.

Perché c'è la corteccia di pino in un buon substrato per orchidee?

La corteccia di pino rimane stabile per anni e non si scompone in compost se non dopo decenni. La corteccia delle specie arboree autoctone, invece, si decompone rapidamente, impedendo un'adeguata ventilazione delle radici dell'orchidea

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Substrato arioso e leggero

Quanto spesso devi rinvasare le orchidee?

Come tutti i materiali naturali, anche i pezzi di pino nel terreno dell'orchidea si decompongono e la loro capacità di assorbire l'umidità diminuisce gradualmente. Questo può diventare rapidamente pericoloso per la tua orchidea, perché se il substrato resta costantemente troppo umido, le radici inizieranno a marcire. Nonostante l'eccessiva disponibilità di acqua, la pianta non riuscirà più a rifornirsi di umidità e sostanze nutritive sufficienti. La stessa cosa accade quando il vaso dell'orchidea è diventato troppo piccolo e le molte radici nel poco terreno non trovano più abbastanza acqua e sostanze nutritive.

Di regola, le orchidee devono quindi essere rinvasate ogni 2-3 anni. Spesso i vasi sono trasparenti in modo da poter controllare facilmente quando è il momento di rinvasare

 

È giunto il momento di rinvasare quando:

 

• il vaso è completamente pieno di radici

• le radici stanno già crescendo dai fori di drenaggio ì.

• il substrato nel vaso non può più asciugarsi correttamente / molta umidità si deposita permanentemente nel contenitore

• il substrato si è apparentemente decomposto / non sono riconoscibili pezzi di corteccia più grandi

• le foglie si abbassano e gradualmente ingialliscono

• substrato e radici mostrano la presenza di muffa

 

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Attendi la fase di riposo

Qual è il momento migliore per rinvasare le orchidee?

A chi piace essere disturbato quando riposa dopo aver lungamente lavorato? In ogni caso, non alle orchidee: la fioritura costa alla pianta molta forza e lo stress aggiuntivo durante il rinvaso può far cadere improvvisamente tutti i fiori. Anche se l'orchidea appare dormiente in inverno, non è consigliabile disturbarla, perché i nostri inverni sono in realtà troppo bui per la pianta tropicale. In ogni caso, non assorbirà i fattori nutritivi dal nuovo rinvaso, perché è nella fase di riposo; nel peggiore dei casi, può essere danneggiata dallo stress.
È quindi meglio aspettare che la tua orchidea abbia appena finito di fiorire prima di rinvasare. In questo momento ci sono tutti i presupposti per favorire un rapido attecchimento delle radici e una graduale ripresa dell’attività vegetativa, con produzione di nuovi boccioli.

 

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