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Scheda informativa

Eranthis (aconito invernale)

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Esigenze

Annaffiatura:
piccolo
Luce:
Sole/mezz'ombra
Cura:
minima

Periodo di fioritura

Caratteristiche

Campo di applicazione:
Giardino, vasi in terrazzo
Altezza di crescita:
5 -15 cm
Colore dei fiori:
Giallo

Piantare correttamente

Eranthis

Presagio di primavera per le preziose api

I delicati fiori gialli dell'aconito invernale (Eranthis hyemalis) sbocciano già a febbraio e annunciano la fine dell'inverno. Ciò rende questo messaggero della primavera una delle fonti di cibo più importanti per le prime api che ronzano nel sole ancora freddo e che sono indebolite dall'inverno. Nelle giornate miti, già a febbraio si possono vedere gli insetti che ronzano intorno a questi fiori dal colore brillante. In questa scheda ti spiegheremo come prenderti cura dell'eranthis, per avere sotto gli occhi la sua fresca bellezza, anche in vaso, e per rendere felici le api a fine inverno.

Una pianta dei nostri boschi

Quello che viene chiamato aconito invernale o pié di gallo (Eranthis hyemalis) è una specie spontanea dell'Europa meridionale, presente nel sottobosco degli Appennini e delle Alpi, e in molte aree è a rischio di sparizione, inserito negli elenchi della flora protetta.

Il nome botanico Eranthis è composto dalle parole greche che significano “primavera” e “fiore”. Il genere comprende un totale di nove specie, tra cui l'aconito invernale turco (E. cilicica) e l'eranthis giapponese dai fiori bianchi (E. pinnatifida)

Belle varietà per il giardino

Una tipologia particolare dell’eranthis è “Greenling”. Questa varietà ha delicate strisce verdi sui petali gialli. Anche la "Orange Glow", che forma i suoi boccioli da dicembre a febbraio a seconda del clima, è un bel fiore con petali giallo uovo. Una varietà speciale è "Sulphur Glow", che colpisce per i suoi fiori giallo chiaro.

Suggerimento: anche l'aconito turco (Eranthis cilicica), originario delle regioni mediterranee, è abbastanza robusto e non ha grandi esigenze. In effetti, può tollerare meglio la siccità rispetto al suo parente autoctono italiano. I suoi fiori deliziosi, che esplodono in vivaci tonalità di giallo, abbelliscono i primi giorni di primavera e spesso emergono già nell'ultima parte dell'inverno come segno di risveglio. L’eranthis turco produce fiori leggermente più grandi che di solito durano più a lungo.

La posizione giusta per l’eranthis

Questi bulbi si sentono più a loro agio in un luogo parzialmente ombreggiato e protetto dal vento, con terreno sabbioso, leggero e ben drenato. Un posto sotto alberi decidui, che lasciano quindi passare il sole in inverno, è quindi il luogo ideale: in estate le foglie delle chiome arboree potranno proteggere il terreno dal vento e dal disseccamento, che causerebbe la perdita dei piccoli bulbi, troppo inariditi per rifiorire l’anno successivo. Tuttavia, tieni presente che l’eranthis non tollera di vivere sotto le conifere e con terreno particolarmente acido.

Quando piantare l’eranthis?

I bulbi di questo fiore si piantano tra settembre e novembre, prima che si verifichino le prime gelate e il terreno sia troppo indurito. È adatto per essere piantato in gruppi, in aiuole, giardini rocciosi, ai piedi delle siepi e per creare bordure. Sta bene in compagnia di altre piante a bassa crescita con fioritura primaverile.

 

Piantare l’eranthis: ecco come si fa

Va sempre piantato tempestivamente dopo l’acquisto poiché i bulbi seccano velocemente all'aria. Pertanto, al momento della scelta, assicurati che siano freschi, relativamente morbidi. Puoi aiutare l’attecchimento e la radicazione con questo sistema: metti i bulbi in acqua leggermente tiepida per alcune ore prima di piantarli. In questo modo possono rifornire i loro organi di umidità, e quindi crescere meglio.

Prima della semina, il terreno va allentato e smosso; puoi integrarlo con un apporto di COMPO Bio compost da residui vegetali, prodotto organico ricco di humus, flora microbica attiva e microelementi, ottimo come ammendante in terreni impoveriti di sostanza organica, miscelato con un po’ di sabbia di fiume se il terreno della zona scelta è molto compatto e impermeabile.

Poiché l’effetto dell’eranthis in fiore è particolarmente efficace in gruppi, puoi collocare i bulbi a 4-5 cm di distanza l’uno dell’altro per ottenere un insieme compatto e spettacolare. La profondità di semina dovrebbe essere dai 3 ai 6-7 cm, quindi piuttosto superficiale.

Per creare una piacevole atmosfera di fine inverno puoi combinare l’eranthis con bucaneve, Hepatica nobilis dai bei fiori azzurri e crochi. Nel corso degli anni, se il terreno non si asciuga in estate ed è coperto da erba mantenuta umida, assisterai all’apparizione di bellissimi tappeti di fiori.

 

MANTENERE CORRETTAMENTE

Le cure per l’eranthis

Irrigazione

In realtà, l’eranthis è una pianta perfetta per chi ha poco tempo; di solito piove abbastanza nel periodo di fioritura, a fine inverno, e quindi non richiede irrigazione. Tuttavia, se durante gennaio e febbraio il clima resta asciutto, senza piogge, per diverse settimane, ciò può provocare stress ai piccoli bulbi. Verifica che la temperatura sia sopra lo zero e che non siano previste gelate intense nei giorni successivi e annaffia abbondantemente; in genere basterà una volta, giusto per inumidire il terreno.

Durante i mesi estivi i bulbi, in riposo, di solito si accontentano dell'acqua che ricevono indirettamente dalle innaffiature che fai alle piante vicine, per esempio cespugli e siepi; in ogni caso non lasciare che la terra si disidrati completamente. In autunno di solito piove abbastanza, quindi non è necessaria un'irrigazione aggiuntiva.

 

Concimazione

Il consiglio è di arricchire il suolo prima della piantagione integrandolo con un prodotto a rilascio graduale come COMPO Bio Concime Organico Universale con lana di pecora, in pellet, pratico e facile da dosare: ha un effetto nutritivo prolungato, può durare fino a 5 mesi.

Cosa fare quando sfiorisce?

A seconda della varietà e dell’andamento climatico, i fiori giallo brillante tendono a terminare il loro ciclo in marzo o aprile. Ma anche se gli eranthis sfioriti non sembrano più particolarmente belli, non dovresti tagliare gli steli che hanno portato i fiori. Nelle capsule di semi e nelle foglie appassite ci sono ancora molte sostanze nutritive, che vengono immagazzinate nei bulbi per la fioritura dell’anno successivo. Per questo motivo, se i tuoi eranthis invernali crescono nel prato, dovresti evitare di falciarli durante la tosatura. Solo quando gli steli e le foglie diventano completamente gialli è possibile tagliarli, di solito questo avviene ad aprile-maggio, dipende dall’andamento climatico e dall’altitudine. A quel punto, infatti, il processo di accumulo di sostanze nutritive nelle fibre del bulbo è completato.

Moltiplicare l’eranthis

L’eranthis è autonomo in quanto a rigenerazione; al giardiniere serve solo una cosa: la pazienza. Dopo la fioritura, le capsule dei semi si aprono e la semente viene accolta dal terreno. Tuttavia, è importante che si tratti di specie o varietà che producono semi; una varietà sterile, ibrida, che non produce semi è la “Guinea Gold” (Eranthis x tubergenii). Invece puoi contare sull’autosufficienza di Eranthis hyemalis, che si riproduce senza interventi.

Se la riproduzione naturale impiega troppo tempo per regalarti tappeti fioriti, puoi aiutare il processo raccogliendo i semi e seminandoli tu stesso. I piccoli semi marroni si trovano nei follicoli. Tuttavia, dovrai comunque avere pazienza: ci vorrà del tempo prima di poter godere di un tappeto giallo di fiori, poiché di solito trascorrono due o tre anni tra la semina e la fioritura. Durante questo periodo è meglio lasciare intatta la zona attorno ai bulbi interrati: zappare ed estirpare le erbacce potrebbero danneggiare le piantine.

In alternativa, puoi anche propagare l’eranthis dividendo l’apparato radicale. Per fare ciò, dopo il periodo di fioritura dissotterra le singole piante, compresi i bulbi, e dividile con cura. I singoli esemplari andranno poi rimessi nel terreno altrove. 

 

L’eranthis è velenoso?

L'erantis fa parte della famiglia dei ranuncoli (Ranunculaceae). Come gli altri generi, anche questa è una pianta velenosa, proprio come l’aconito estivo, Aconitum napellus, spontaneo sui monti italiani e considerato “pianta delle streghe”: contiene aconitina, sostanza considerata il secondo veleno vegetale più forte del mondo; la prima è quella di un altro aconito, del Nepal. Tutte le parti sono tossiche se ingerite, perché contengono glicosidi che possono danneggiare il cuore e causare aritmie cardiache. Altri sintomi di avvelenamento da aconito invernale includono nausea o vomito. Il consiglio è quello di maneggiare le piante e i bulbi indossando guanti da giardinaggio e sorvegliare i bambini piccoli per evitare che, incuriositi dai fiori, possano infilarne uno in bocca.

 

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