Scheda informativa
Caratteristiche
Periodo di infestazioni
Descrizione
Edera terrestre
Finalmente è primavera! Ma invece di un prato verde lussureggiante, il tuo manto erboso è popolato da fiorellini viola che crescono a scapito dell’erba e fanno perdere l’effetto compatto. In questo articolo, ti diremo perché dovresti sbarazzarti dell'edera terrestre nel tuo prato.
La pianta di cui parliamo, nota come “edera terrestre”, si chiama Glechoma hederacea, è parente della menta ed è una infestante resistente e perenne che spesso porta gli amanti del prato all’esasperazione, perché la pianta si diffonde in modo incredibilmente rapido e ruba all'erba del prato il nutrimento e lo spazio. Nella battaglia per la luce, i nutrienti e l'acqua, l'edera terrestre di solito esce vittoriosa, e in brevissimo tempo il prato verde un tempo lussureggiante si trasforma in un letto di edera terrestre su cui non c'è più spazio per l’erba ornamentale. La pianta deve i suoi soprannomi popolari "edera strisciante" e "edera terrestre" alla sua crescita rapida e invadente come, appunto, quella dell’edera rampicante. Ma a differenza di quest’ultima,
l'edera terrestre non è velenosa. Infatti, le foglie e i fiori possono essere raccolti e usati per insaporire le insalate, preparare un gustoso burro alle erbe e per fare tisane.
Sfortunatamente, questa pianta è estremamente soggetta alle infezioni fungine. Ciò significa che c'è un rischio maggiore di infezione anche per il prato e per le altre piante presenti nelle vicinanze.
Ti mostreremo quindi come combattere l'edera terrestre e come prenderti cura adeguatamente del tuo prato per prevenire la sua crescita selvaggia in futuro.
Rimedio
Lotta contro l’edera terrestre
È il momento di rimuovere l'edera terrestre nel prato al più tardi quando i fiori viola compaiono, in marzo-aprile (anche gennaio-febbraio al Sud e nelle zone costiere con clima mite). Puoi procedere meccanicamente, estirpando le piante, o usare un diserbante per infestanti a foglia larga. Ognuno di questi due metodi offre i suoi vantaggi e svantaggi.
Questo metodo è praticabile solo per una piccola infestazione con pochi esemplari che si fanno notare emergendo dall’erba, in primavera. L’estirpazione va eseguita precocemente, a marzo o al più tardi in aprile. perché più giovani sono le piante, più facile è rimuoverle: il loro apparato radicale non è ancora robusto e profondo. Puoi anche usare una paletta o un estirpatore, esistono modelli a manico lungo che possono essere usati dalla posizione eretta. Per singoli esemplari su terreno umido e morbido funziona anche la semplice estirpazione manuale, indossando i guanti e tirando con decisione la pianta dal livello del terreno; smuovendola leggermente con colpetti della mano, la radice potrebbe uscire agevolmente.
Durante il diserbo, può capitare di trovare steli molto lunghi e resistenti; per ottenere un risultato durevole occorre togliere tutte le radici dal terreno, non basta strappare le foglie. Lo svantaggio di questo metodo è che richiede molto tempo e non è praticabile se il prato è grande e molto infestato.
Suggerimento: se l’erba del prato e quindi anche l’edera terrestre non era stata trattata con fungicidi o altri prodotti tossici, le foglie e i fiori possono trovare impiego nella preparazione di un delizioso burro alle erbe o per insaporire minestre e frittate. L’infuso delle foglie risulta digestivo e molto piacevole.
Prima che il tuo prato ti dica addio per sempre, puoi prendere le contromisure necessarie utilizzando un diserbante selettivo per infestanti foglia larga che quindi sia in grado di rispettare le graminacee che compongono il prato.
Fai un test su una piccola zona, in modo specifico su un ciuffo di edera terrestre, e attendi circa 72 ore per verificare l’effetto (a volte, se il prato è indebolito, può essere danneggiato anche dal diserbante selettivo). Se la Glechoma si sta seccando e l’erba è rimasta sana e verde, procedi su tutto il manto erboso agendo sulle zone dove hai notato il problema; il terreno deve essere già leggermente umido e non deve essere prevista pioggia nelle 48 ore successive. Quando le piante infestanti si saranno seccate, indossa i guanti e raccoglile, poi taglia l’erba e concima per riportare il prato in vigore e in salute; se occorre, fai una trasemina in caso di zone rimaste diradate dopo la scomparsa del Glechoma.
In alternativa, poichè le infestanti non affrontano bene le carenze nutrizionali rispetto alle erbe del prato, non concimare fino a quando l'edera terrestre non smette di vegetare. Una volta che questo è avvenuto, applica un fertilizzante azotato ad azione rapida che farà ritornare in vigore il tuo prato in breve tempo. Un prato di alta qualità e ben curato di solito è abbastanza resistente da sopravvivere a un periodo di assenza di nutrimento, l'edera terrestre invece potrebbe soccombere e risolverti il problema.
Prevenire l'edera terrestre è una sfida interessante perché questa piantina ha una incredibile capacità di diffondersi senza ostacoli.
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